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Top Italian Women Scientists 2016, il 25 maggio a Milano

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10885044_10153039683218545_506652965647953678_nOnda, partendo da un’idea di Adriana Albini, presenta, il 25 maggio alle ore 11.00, presso il Palazzo Pirelli (Regione Lombardia, Via Fabio Filzi 22, Milano) il Club delle Top Italian Women Scientists: le eccellenze femminili italiane che hanno dato un sostanziale contributo all’avanzamento delle conoscenze scientifiche in campo biomedico. Sono donne che si contraddistinguono per un’alta produttività scientifica, accomunate da un alto h index, un elevato numero di citazioni per pubblicazione. L’obiettivo è fare rete, promuovere la ricerca femminile avvicinando le giovani alle opinion leader e far conoscere il proprio lavoro.

Introduce e coordina i lavori Francesca Merzagora, Presidente Osservatorio logo_feedingnazionale sulla salute della donna (ONDA). Il programma prevede dopo il saluto istituzionale di Sara Valmaggi, Vice Presidente Consiglio Regionale, Regione Lombardia, la PRESENTAZIONE DEL PROGETTO «TOP ITALIAN WOMEN SCIENTISTS» a cura di Adriana Albini, Presidente Comitato Scientifico Osservatorio nazionale sulla salute della donna.

Seguono:
SCIENZA E LEADERSHIP: ESISTE IL GENDER? COME INSEGNARE PASSIONE PER LA RICERCA E CAPACITA’ DI FARE OPINIONE
di Pier Mannuccio Mannucci, IRCCS Fondazione Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Milano;
COMPETITIVITA’ NELLA RICERCA BIOMEDICA DEL MINISTERO DELLA SALUTE
di Maria Novella Luciani, Direttore Uff II, DG Ricerca Innovazione in Sanità, Ministero della Salute;
SCIENZIATI DI IMPATTO – FARE RICERCA ALTAMENTE CITATA IN ITALIA
di Antonio Colombo, Direttore Unità di Cardiologia Interventistica, IRCCS Osp. San Raffaele, Milano.

women-in-science-3-e1430588224659Ci sarà dunque la consegna alle Ricercatrici delle PERGAMENE DI RICONOSCIMENTO, dalle mani di Giorgio Fiorentini, Direttore Scientifico Master Universitario in Management delle Imprese Sociali, Università L. Bocconi, Milano. In attesa di conferma per un saluto istituzionale: Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute, Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Roberto Maroni, Presidente Regione Lombardia, Luca del Gobbo, Assessore all’Università, Ricerca e Open Innovation Regione Lombardia.

Redazione di ArtInMovimento Magazine
[Fonti delle immagini: ondaosservatorio.it, regione.lombardia.it, publichealthwatch.files.wordpress.com]


“La luna racconta…” il 28 maggio a Torino

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LaLunaRaccontaLa Loba e le figlie della Luna, associazione di Danza Orientale costituitasi nel 2010 da Manuela Maschio e Valentina Tosarello, sabato 28 maggio, alle ore 21.15, presso il Teatro Astra, sito in via Rosolino Pilo, 6 a Torino, presenta La Luna racconta… , uno spettacolo di danza Orientale e non solo, ideato da La Loba.
La Loba è il personaggio tratto da una leggenda citata nel libro Donne che corrono coi lupi. È una Lupa Sciamana e il suo compito è raccogliere ossa che non vuole vadano 1374753_167310053467645_996201678_ndisperse nel mondo, per inalare in loro un soffio di vita ricostruendone lo scheletro e il corpo, attraverso il suo canto d’amore accanto al fuoco. Una trasmissione di messaggio di vita da Donna a Donna.
Cosa racconta la Luna? Sotto la luna si narrano storie, leggende e vissuti. Noi raccontiamo noi stesse attraverso il nostro danzare, augurandoci di fare al pubblico Dono di noi trasmettendogli le stesse emozioni che viviamo in prima persona, afferma la coreografa.
Un programma molto ricco, che conta sulla presenza delle allieve di tutti i corsi di Danza Orientale proposti da La Loba, del gruppo Les Roses Noires (allieve de La Loba) e delle allieve dei corsi di Danza Tribal ATS tenuti a scuola, col nome di C’hoar Dans (contaminazione tra danza araba, flamenca e indiano), curati da Daniela Biolatto (ex allieva di orientale della Loba).
Aprirà lo spettacolo il gruppo Les Roses Noires con Yearning, una musica orientale con coreografie altamente suggestive, avvalendosi di nastri di bolas con veli di seta e fanVeil (ventagli con veli di seta). Tra i momenti del programma ricordiamo un pezzo “Danza _dsc3389Fusion” con Black Violin interpretato da Cristina Barbero e da Michela Zappia; e “Hoedown”, l’assolo di  Daniela Biolatto. Fra gli ospiti della serata vi saranno il corso Avanzato della Scuola Fall in Dance di Moncalieri, il corso Principianti della Palestra Horus di Trofarello, la Dancetteria, una scuola di Danza di Varese di Jazz, Classico, Tip Tap e Musical; Sara Simondi, che si esibirà in un assolo (Above & Beyonde) e canterà durante lo spettacolo il brano “Controvento di Arisa; Alexa Sonnenberg, in arte Alexa Belmonte, artista di corda, che si esibirà col brano “The XX”; Krishna Bhattacharjee, danzatrice indiana, che si esibirà in un assolo di Danza Classica Indiana (Bharatanayam) e in un assolo di Danza Bollywood.
Chiuderà lo spettacolo il Corso Avanzato de La Loba con “Kiss”.

Redazione di ArtInMovimento
[Fonte delle immagini: lalobaefigliedellaluna.com]

La regia di “Lucia di Lammermoor” al Teatro Regio di Torino

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11b_Lucia-di-Lammernoor_462Una valle desolata con dei cadaveri. Entrano in scena l’esercito con un cane, Normanno, Enrico e Raimondo. Tra di loro, inosservata, passa una donna di bianco vestita. Placida, calma. Si muove lentamente, partecipa alla scena, osserva. Un’introduzione dello stesso regista atta a rappresentare simbolicamente una sorta di alter ego di Lucia, Lucia come spirito, la madre di Lucia, un fantasma oppure la morte stessa. Una nota di grande finezza scenica.
Questo è l’inizio della Lucia di Lammermoor di Damiano Michieletto in scena al Teatro Regio di Torino fino a domani, domenica 22 maggio.
Tanti dettagli inseriti e rivisitati dal regista si trovano sul libretto. Infatti rispetto alla donna col cappello e il velo, Lucia afferma: sorge il tremendo fantasma e ne separa! oppure Enrico LuciaLammermoor_1165sottolinea piange la madre estinta. E da questi riferimenti si intuisce che entrambe le opzioni potrebbero essere plausibili. Inoltre domina la scena una Torre decadente, trasparente, piegata, ubicata a sinistra del palco, che sembra essere la Torre di Wolferag. Quest’ultima viene citata alcune volte, fra le quali Percorrete le spiagge vicine, della torre le vaste rovine di Normanno.
Un altro elemento singolare è la rosa rossa che la donna misteriosa porta in scena alcune volte e ivi vi rimane per diversi momenti: ad esempio, quando Lucia aspetta Edgardo nel primo incontro notturno, e la protagonista si dedica ad annaffiarla con cura; quando viene usata da Miss Ashton durante l’assolo con la glassarmonica per creare un manto di petali e per dimostrare che ormai tutto è finito; quando viene lanciata con disprezzo da Edgardo; e quando la donna misteriosa versa i petali sulla tomba bianca di Lucia su cui si dispera e muore il suo LuciaLammermoor_2207amante suicida. È Lucia ad affermare: sparsa è di rose!, testimonianza che anche lo stesso dettaglio del fiore non è un caso. La rosa rossa rappresenta il vero amore e la passione amorosa come parte integrante del primo. Tale sentimento va curato come mostra la protagonista impegnata a annaffiare la sua rosa con tenerezza.
La prima parte del dialogo nel primo atto fra Lucia ed Edgardo inizia con lui collocato sulla Torre. La comunicazione è asimmetrica e ciò non favorisce un’analoga ricerca dell’altro. Infatti, soprattutto durante la prima (Pratt e Pretti), sembra sia Lucia a protendere verso il suo amato, che invece appare più distaccato. Sarà, infatti, sempre la protagonista a togliere al proprio amato la giacca: pare sia più lei ad aver bisogno di lui. Nel secondo cast (Mosuc e Berrugi) tale asimmetria di intenti è meno percepita. Questo e altri piccoli elementi ci fanno pensare che sicuramente il secondo cast avesse molto più chiaro del Lucia di Lammermoor 704primo la regia, che avessero già ben “carburato” e meglio interiorizzato le diverse scelte di Michieletto, oppure che non ci sia stato uno sforzo registico ad adattare alle diverse corporeità dei protagonisti del primo cast alcune scelte che avrebbero maggiormente valorizzato i due strepitosi cantanti.
Molto suggestivo il passaggio di un coltello da parte della donna misteriosa a Lucia a presagire l’omicidio di Arturo (E Lucia l’acciar stringeva, che fu già del trucidato! – Raimondo) prima e il suicidio di Edgardo più tardi. Ci ha molto colpito la cura del momento della sepoltura con cui inizia il III atto. Due uomini impegnati a scavare la fossa dentro cui sarebbe stata deposta la protagonista mentre giunge Edgardo nella sua celeberrima aria Tombe degli avi miei. Sarà raggiunto in seguito da Normanno che in processione accompagna la  tomba bianca dove giace morta Lucia – Ella in terra più non è.

LuciaLammermoor_Pratt 1268Abbiamo anche notato e apprezzato la resa della contemporaneità dell’omicidio di Arturo con la proposta di duello fra Edgardo ed Enrico, sottolineata dallo stesso Lord Bucklaw che getta il velo bianco della moglie proprio dove si stava consumando il dialogo aggressivo tra i due nemici di vecchia data. Da rimando circolare la scelta di fare protendere Lucia ormai in preda della più totale follia (della mente la virtude a lei mancò! - Raimondo) dalla stessa finestra in cui durante il primo atto iniziava il dialogo con Edgardo e anche i diversi ingressi della donna misteriosa, con e senza rosa rossa, come leitmotiv dell’allestimento. Il regista inoltre aggiunge il suicidio della protagonista che muore buttandosi dalla cima delle Torre, molto personale rispetto a quanto riportato nel libretto. Non abbiamo molto gradito, solo, il balletto equivoco del coro durante i festeggiamenti per il matrimonio di Miss Ashton con Arturo. Per il resto, come si intuisce quella di Michieletto è stata una regia curata LuciaLammermoor_2288nel dettaglio, ben orchestrata e fortemente personale, soprattutto dal secondo atto in avanti.

Tale opera andrà in scena ancora oggi alle 20.00 con Elena Mosuc (Miss Lucia), Giorgio Berrugi (Sir Edgardo di Ravenswood), Simone Del Savio (Lord Enrico Ashton) e Mirco Palazzi (Raimondo Bidebent); e domani, 22 maggio, alle 15.00 con Diana Damrau (Miss Lucia) e Nicolas Testé (Raimondo Bidebent). Lord Arturo Bucklaw sarà interpretato, in entrambe le recite, da Francesco Marsiglia. La direzione musicale è sempre di Gianandrea Noseda che ha appena ricevuto l’International Opera Awards Conductor of the Year 2016. Un anno d’oro il 2016 per il Direttore Musicale del Teatro Regio, che dall’inizio dell’anno ha collezionato le nomine di Direttore Musicale della National Symphony Orchestra di Washington (dalla stagione 2017/18) e quella di Direttore Ospite Principale della London Symphony Orchestra (a partire dalla stagione 2016/17), mentre nel 2015 aveva ricevuto il premio come Musical America Conductor of the Year.
Sicuramente da vedere!
Annunziato Gentiluomo

L’arte del Tamburo sciamanico allo Spazio Runa

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solo logo spazio runa (1)Il prossimo week-end dello Spazio Runa, satellite importante dell’Associazione ArtInMovimento nel biellese, sarà dedicato al tamburo sciamanico, grazie alla presenza di Luigi Jannarone, sociologo e counselor ad indirizzo gestalitico, studioso e praticante di sciamanesimo indio-americano che ha studiato e praticato gli insegnamenti della tradizione andina e tolteca in Perù e Messico. Terrà due incontri dal titolo Tamburi alle 7 direzioni. Il primo, L’ARTE DEL TAMBURO, che sarà sabato 28 maggio, dalle 9:00 alle 19:00, di sabato 28 maggio 2016, è dedicato alla costruzione del proprio tamburo sciamanico. In questo seminario, si imparerà, infatti, a costruire il personale tamburo partendo dalla pelle e dal cerchio e da quanto la creatività del singolo permette, nel rispetto e nella ritualità della tradizione nativa americana. Nella simbologia sciamanica il taLUIGI-300x200mburo è il battito del cuore e il suo suono ci fa vibrare insieme al cuore del cosmo. È il linguaggio che unisce il Padre Cielo alla Madre Terra e che si esprime con la potente voce del tuono. È anche il mezzo di trasporto attraverso il quale lo sciamano si sposta nei diversi mondi: il suo battere ritmato lo porta verso altri stati di coscienza, verso la trance, verso lo Spirito. È nel ritmo interiore che affondano le antiche radici del tamburo, nascendo con lo scopo di amplificare l’atto percussivo di battere le mani o qualsiasi altra parte del corpo. L’uomo impara così a dare forma e struttura regolare al suo canto e, attraverso il battito continuo del tamburo, si connette alla ciclicità costante della natura e alle pulsazioni ritmiche delle sue manifestazioni, precisa Jannarone.

II secondo, IL BATTITO DEL TAMBURO, che sarà domenica 29 maggio dalle 10:00 alle 16:00, ha l’intento di essere una pratica per conoscere psingolafronte-300x225e apprendere i ritmi che si usano per suonare il tamburo sciamanico, allenarsi a tenere il tempo, imparare anche a cantare e a suonare contemporaneamente. Lo scopo è quello di divertirsi col proprio strumento: suonarlo richiede un minimo di esercizio e di pratica ma soprattutto passione. Il tamburo accompagnerà i nostri canti, che chiamiamo di “potere” in quanto parlano un linguaggio affettivo, segno dell’amore e della riconoscenza per la Madre Terra e per tutti gli Elementi di Natura. Ci riuniremo con il nostro tamburo e il nostro cuore pulsante, per suonare, cantare e divertirci insieme, contattare il cuore del Cielo, il cuore della Terra e le Sacre Direzioni, spiega Jannarone. Alcuni tamburi saranno messi a disposizione per chi volesse partecipare ma ne fosse sprovvisto (Tamburo).

Rispetto ai costi delle due giornate, L’ARTE DEL TAMBURO, dalle 9:00 alle 19:00 di sabato 28 maggio 2016, 160 euro, mentre IL BATTITO retro-150x150DEL TAMBURO, dalle 10:00 alle 16:00 di domenica 29 maggio, 50 euro. 30 euro per i vecchi e nuovi partecipanti a L’arte del tamburo edizioni 1 e 2. Lo spazio Runa è a BIELLA (Chiavazza), in Strada Regione Casale,14. PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI, si può chiamare LORENZO al 392 6999927.

Sicuramente un week-end molto molto interessante per immergersi nello sciamenesimo
Redazione di ArtInMovimento Magazine

Dialoghi sull’Uomo, a Pistoia dal 27 al 29 maggio

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dialoghi_logoDopo il successo della scorsa edizione con 20.000 presenze, si terrà da venerdì 27 a domenica 29 maggio Pistoia “Dialoghi sull’uomo”, festival di antropologia del contemporaneo promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli (www.dialoghisulluomo.it).
In programma tre giornate con 25 appuntamenti nel centro storico di Pistoia: incontri, spettacoli, letture, proiezioni di film, giochi culturali proposti sempre con un linguaggio accessibile a tutti e rivolti a un pubblico ampio, di tutte le generazioni, interessato all’ approfondimento culturale e alla ricerca di nuovi strumenti e stimoli per comprendere e decodificare la realtà di oggi.
“L’umanità in gioco. Società, culture, giochi” è il tema della settima edizione dei Dialoghi, nella quale antropologi, filosofi, scrittori, sociologi, scienziati, psicanalisti e sportivi riflettono su regole e disciplina, piacere e felicità, logica, azzardo, avventura e rischio, simulazione e strategia, apprendimento ed evoluzione. Vediamo insieme alcuni dei temi rovattiche verranno trattati.

La lezione inaugurale del Festival sarà “Mettersi in gioco” del filosofo Pier Aldo Rovatti, che ha dedicato un costante interesse e studio a questo tema. Il gioco non è solo competizione, benché oggi si viva in una società dominata dalla competitività, anzi, dovrebbe essere un’esperienza di attenuazione dell’egoismo individualistico e della davide_tortorellapretesa di possedere la verità, poiché non c’è vero gioco che non comporti la capacità di mettere in discussione la propria soggettività.
Come è cambiato il modo di giocare in TV negli ultimi sessant’anni e cosa è cambiato nel coinvolgimento dei telespettatori? Quali personaggi, oggetti e luoghi ricorrono immutabili sullo schermo? Come si conciliano gioco e spettacolo? Come si inventa una buona domanda? Un pezzo di storia della televisione, dal telequiz al game-show, con l’autore televisivo e paroliere Davide Tortorella, che ha ideato rompicapi e quiz per Mike Bongiorno, Paolo Bonolis, Gerry Scotti e molti altri.
La psicoanalisi, invece, si occupa di come una persona possa entrare nel gioco della vitarecalcati senza perdere contatto con il proprio desiderio; la nevrosi è un modo per non giocare, per mettersi in panchina, per delegare ad altri la responsabilità del fare. Accade ad Amleto che rovescia il destino di Edipo: mentre Edipo non sa chi è ma agisce, Amleto sa bene tutto, ma non agisce. Lo psicoanalista Massimo Recalcati racconterà il gioco della vita e il gioco del desiderio.
Il gioco, poi, è anche un fatto sociale, un momento fondamentale nella cultura di una comunità. A pochi mesi dalla trentunesima edizione moderna delle Olimpiadi, la studiosa del mondo classico Eva Cantarella cantarellaripercorrerà la storia dei giochi nell’antichità, indagandone l’etica, le relazioni tra i partecipanti, il significato e il valore della vittoria.

Si declinerà ancora il tema del gioco nell’ambito della linguistica, della pedagogia, della biologia evoluzionista, della psicoterapia applicata al mondo dello sport, dell’arte, sotto il profilo antropologico e sociale, fino a indagare il versante negativo delle ludopatie, oppure ancora il valore del gioco in culture diverse o come gioco e sport possano essere strumento di educazione, conoscenza, integrazione.
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Interessante anche il programma degli spettacoli. Tra questi segnaliamo l’attore, autore e regista Gioele Dix, che leggerà la Novella degli scacchi di Stefan Zweig, capolavoro che ruota su una decisiva e mortale partita a scacchi, dove la scacchiera diventa il campo di battaglia in cui le storie individuali si intrecciano alla storia collettiva (venerdì 27, teatro Manzoni). E ancora l’artista Arturo Brachetti, il più veloce trasformista del mondo _mg_0170_foto_di_paolo_ranzani (1)secondo il Guinness Book of Records, che racconterà in una serata spettacolare, fatta di illusioni e viaggi fantastici. Sarà un dialogo a tu per tu con il pubblico in cui emergerà la sua capacità di trasformarsi in molteplici personaggi indossandone non solo il vestito, ma soprattutto l’anima (sabato 28, teatro Manzoni).

Il programma completo e dettagliato lo trovate qui sul sito della manifestazione.

Qui ricordiamo ancora il ruolo dei volontari, che sarà come ogni anno importantissimo, e tra questi il contributo degli studenti dell’ultimo biennio delle scuole secondarie di secondo grado di Pistoia e della provincia, e degli studenti universitari, la cui partecipazione negli anni è stata sempre crescente e appassionata.
Anche quest’anno i Dialoghi avranno uno studente vincitore della gara di scrittura “Mettersi in gioco: una sfida all’individualismo”, che leggerà il suo elaborato sul palco di piazza del Duomo e riceverà in premio un buono acquisto del valore di 200 euro da spendere nelle librerie del festival e una copia di tutti i volumi della collana dei Dialoghi sull’uomo.

Redazione ArtInMovimento Magazine
[Fonti delle immagini: dialighisulluomo.it, boorp.com]

Il “Come vi piace” di Leo Muscato chiude la stagione teatrale “In realtà”

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02_DSC_8292Tutto il mondo è un palcoscenico, e gli uomini e le donne sono soltanto attori. Hanno le loro uscite come le loro entrate, e nella vita ognuno recita molte parti
Il regista Leo Muscato ha presentato al pubblico torinese, al Carignano, Come vi piace composta, tra il 1599 e il 1602, da William Shakespeare, in un suo personale riadattamento, ed è subito un successo.
Un cupo castello, un’allegra foresta piena di vita, un gruppo di personaggi che si evolvono caratterialmente per tutta la durata dell’opera; una commedia pastorale riprodotta dalla compagnia del Teatro Stabile per chiudere un’ottima stagione teatrale.
Lo spettacolo realizzato dal Teatro Stabile di Torino – Teatro nazionale, in collaborazione con 08_DSC_8024L’estate teatrale veronese, ha debuttato martedì 17 maggio, con un prima dedicata, e sarà in scena fino al 5 giugno.
Una trama che ha tutte le basi per essere una tragedia in perfetto stile shakespeariano: un trono usurpato; la fuga e l’esilio, si trasforma in una commedia pastorale ambientata in un luogo magico, una foresta.
La storia si sviluppa in un ducato francese dove il duca usurpatore scaccia il fratello prendendone il posto. Il deposto fugge nella foresta di Arden, un luogo mistico, puro e incantato, lontano dal malsano ambiente cortigiano.
07_DSC_8229Il duca usurpatore dà per morto il fratello e così decide di tenere con sé la nipote, Rosalinda, una via di mezzo tra un atto di pietà per la povera orfana e un atto di generosità nei confronti della propria figlia, Celia, molto legata alla cugina. Quando Rosalinda cede all’amore di un giovane nobile diseredato, il duca usurpatore decide di cacciarla; così la giovane e la cugina decidono di fuggire e rifugiarsi anche loro nella foresta.
La foresta di Arden è un non- luogo quasi magico e ideale ricreato magistralmente nella scenografia, che nella sua semplicità ha ricreato l’atmosfera. È un’utopia, dove tutto è possibile e dove alla fine, magicamente, tutto si risolve.
Oltre gli esuli (il duca usurpato, Rosalinda e Celia), raggiungono la foresta anche Orlando, giovane nobile diseredato e scacciat13_DSC_8422o dalle sue terre e suo fratello, e al suo interno si intrecciano le tribolazioni sentimentali dei pastori suoi abitanti e quelle di nuovi arrivati.
Bello, colorato, irriverente e ironico, semplice nel suo complesso scenico firmato da Federica Parolini e nei costumi curati da Vera Pierantoni Giua, ha incantato il pubblico con la sua leggerezza, riportando sulle scene personaggi complessi nella loro umanità, travolti dalla passione dei sentimenti che allo stesso tempo terrorizzano anche il cuore più sincero. La regia innovativa e gen14_DSC_6863iale e gli attori – Eugenio Allegri, Matteo Baiardi, Giulio Baraldi, Dario Buccino, Vittorio Camarota, Michele Di Mauro, Marco Gobetti, Mariangela Granelli, Daniele Marmi, Silvia Giulia Mendola, Laura Pozone, Beatrice Vecchione – tutti assolutamente all’altezza del proprio ruolo e delle proprie trasformazioni… Il leitmotiv la pecora, simbolo di purezza, di semplicità e di innocenza, che si oppone alla smania di potere rappresentata, in primis, dallo scellerato usurpatore, schiavo dei più bassi istinti.
Il Come vi piace di Leo Muscato è stato lo spettacolo perfetto per chiudere una stagione che, parafrasando le battute dell’epilogo interpretato da Beatrice Vecchioni, aveva l’intento di incantare il pubblico dall’inizio alla fine.
Alessandra Rocchi

Dal 27 al 29 maggio il XXIV Congresso Nazionale di Fitoterapia

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12662022_1557792361211435_3253478699551986247_nSi terrà ad Arezzo dal 27 al 29 maggio il XXIV Congresso Nazionale Sifit (Società Italiana di Fitoterapia), presso l’Hotel Minerva in Via Fiorentina.
La Società Italiana di Fitoterapia (S.I.Fit.) – come si può leggere nella presentazione sul sito – è stata fondata a Siena nel 1992 con l’intento di incentivare il processo di transizione dalla fitoterapia basata sull’empirismo alla fitoterapia basata sulla sperimentazione scientifica. Essa raccoglie intorno a sé molti tra gli studiosi italiani di piante 12279161_1521098674880804_5151870939805941862_nmedicinali e ha tra i suoi obiettivi principali quello di operare affinché l’uso razionale delle sostanze vegetali sia riconosciuto per il ruolo di utilità che esso è in grado di sostenere anche nella medicina moderna. La S.I.Fit. promuove la ricerca scientifica sulle piante medicinali e, attraverso edizioni scientifiche, articoli originali e presenza sui principali media nazionali, opera per la seria informazione e divulgazione delle nuove acquisizioni in materia“.
Vi presentiamo qui il programma del Congresso:

Venerdì 27 maggio 2016
Ore 09,45 Presentazione SYRP Project
Ore 10,00 SYRP Project: Comunicazioni. Chairmen: Dott. Paolo Governa e Prof.ssa Monica Montopoli
(vedere qui il programma per i dettagli di questa prima parte)
Ore 12,15 Sessione Poster I
Ore 13,00 Pranzo.
Ore 15,00 Apertura del Congresso: saluto del Presidente Daniela Giachetti
Ore 15,15 Opening lecture: Roberto Della Loggia: Le piante per il mal di testa.
Ore 16,00 Seminario: L’etnobotanica del passato e di oggi per lo studio delle piante medicinali: Coordinatore Prof.ssa Laura Cornara. Relatori: Duilio Contin, Lucia Tomasi Tongiorgi, Padre Claudio Ubaldo Cortoni, Laura Cornara.
Ore 17,45 Coffe break.
Ore 18,15 Luca Imperatori: La graviola: nuove acquisizioni in oncologia.
Ore 18,30 Premio in memoria del Prof. I.Taddei: Presentazione dei lavori finalisti.
Ore 20,00 Cena di benvenuto

Sabato 28 maggio 2016
Ore 09,15 Mario Izzo: Preparazioni galeniche atipiche per il paziente con neurodegenerazione.
Ore 09,30 Paolo Giordani: Contaminazione di metalli pesanti in prodotti a base di licheni.
Ore 09,45 Michol Rindone: Ruolo della dieta e dei nutraceutici nelle malattie autoimmuni.
Ore 10,00 Bruno Burlando: Polifenoli modulanti i livelli di calcio intracellulare come possibili farmaci chemioterapici.
Ore 10,15 Lara Testai: Proprietà cardioprotettive della naringenina, un flavanone presente nel genere Citrus, contro il danno da ischemia-riperfusione nel processo di invecchiamento.
Ore 10,30 Coffee break.
Ore 11,00 Seminario: La fitoterapia in Pediatria: Coordinatore Dott. Danilo Carloni. Relatori:
Gianfranco Trapani, Luisella Zanino, Domenico Careddu, Franco Bettiol.
Ore 13,00 Pranzo.
Ore 15,00 Sonia Baccetti: La medicina integrata nel servizio ospedaliero in Toscana
Ore 15,30 Seminario: Aggiornamenti scientifici sulla cannabis terapeutica: Coordinatore Prof. Roberto Della Loggia. Relatori: Gianpaolo Grassi, Angelo Antonio Izzo, Francesco Crestani, Antonella Casiraghi.
Ore 17,00 Coffee break.
Ore 17,30 Seminario: Approccio diagnostico e terapeutico nella medicina tradizionale cinese e nella fitoterapia occidentale: Coordinatore Dott. Leonardo Paoluzzi. Relatori: Leonardo Paoluzzi, Mario Polia.
Ore 19,00 Sessione Poster II.
Ore 19,20 Assemblea dei Soci S.I.Fit..
Ore 20,30 Cena sociale

Domenica 29 maggio 2016

Ore 09,00 Dario Ayala: Fitoterapia clinica:il paradigma P.N.E.I.S.A. come linea guida diagnostica e terapeutica. L’umano come unità dinamica e interattiva psico-neuro-endocrino-immunitaria-somatica-ambientale.
Ore 09,15 Vincenzo Falabella: Fitoteraici nella Calabria del ‘900
Ore 09,30 Gloria Isani: Caratterizzazione, attività anti-infiammatoria in vitro e possibili applicazioni in medicina veterinaria di estratti di Boswellia serrata Roxb
Ore 9,45 Seminario: I preparati a base di piante in oncologia umana e veterinaria.
Coordinatori e relatori: David Carella, Giovanni Appendino.
Ore 10,45 Coffee break.
Ore 11,15 Comunicazioni delle aziende partner. Chairman Dott.ssa Rita Pecorari.
Ore 12,50 Proclamazione dei vincitori dei premi “I. Taddei” e “L. Monti” 2016.
Ore 13,00 Chiusura del Congresso

Un momento importante per una parte della medicina ancora poco conosciuta e, per questo, guardata con diffidenza sia dai medici che dai pazienti.

Redazione ArtInMovimento Magazine

Naked Musicians: il laboratorio di improvvisazione del festival Scatola Sonora

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Leaflet Scatola Sonora 2016Al Festival Scatola Sonora c’è spazio anche per l’improvvisazione. Dopo i concerti delle scorse settimane, e in attesa dell’ultimo appuntamento il 14 giugno, mercoledì 25 ci sarà una serata diversa dalle altre.

“Naked Musicians” è una performance musicale ideata dal batterista e compositore catanese Francesco Cusa. Cusa ha messo a punto una particolare forma di direzione orchestrale (conduction) che, utilizzando un vocabolario di segni ideografici e gestuali da lui formulati, consente di costruire una composizione in tempo reale assieme a qualsiasi organico di musicisti. Il pubblico ha quindi l’opportunità di seguire passo a passo il crearsi delle forme musicali similmente a come, in altro contesto, sarebbe possibile seguire il progresso nella realizzazione di una pittura, di una scultura o di un’installazione nello studio di un artista.

La performance è presentata come esito finale della masterclass di tre giorni tenuta dallo stesso Cusa  per gli studenti del conservatorio Vivaldi e incentrata sull’uso di tecniche poliritmiche ed eterofoniche.

Francesco Cusa – ideazione e conduction
Claudio Lugo – sax
Studenti partecipanti alla masterclass

Il concerto si terrà sempre nel Complesso Conventuale di San Francesco -Ex Ospedale Militare
Via XXV Maggio 5, Alessandria
Ore 18,30

Redazione ArtInMovimento Magazine


Pratt e Pretti semplicemente divini al Regio di Torino

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LuciaLammermoor_Pratt 1268La prima di Lucia di Lammermoor al Teatro Regio di Torino, diretta da Gianandrea Noseda per la regia attenta di Damiano Michieletto, è stata vocalmente veramente pregnante. Chiudevi gli occhi e sembrava di poter ascoltare la voce di due angeli. Ci riferiamo a Jessica Pratt e Piero Pretti. Sono riusciti a rendere i loro ruoli con grande maestria e cuore.
Il soprano australiano, destinato a lasciare un segno nell’attuale panorama lirico mondiale, è una Lucia straordinaria. Con una voce pulita, appassionata, leggiadra si muove con agilità nell’impervio ruolo donizettiano rendendone, con sapienza, tutte le sfumature. Un fraseggio perfetto, un controllo di voce tale da potersi muovere con classe e naturalezza nei sovracuti della partitura. Si è immersa totalmente nellLuciaLammermoor_ Pratt 1263a pazzia di Lucia e tale immedesimazione raggiunge il suo apice nel duetto con la glassa-armonica, dove il suo canto si è amalgamato perfettamente allo strumento, in una fusione che ha generato un’atmosfera surreale e atemporale. La sua Lucia, il ruolo che le è valso l’unanime consenso della critica, è una ragazza con un forte senso di indipendenza. Questa indipendenza è in contrasto con una società e un periodo in cui le donne non avevano ancora controllo sulle loro scelte. La sua incapacità di piegare la propria volontà al volere degli uomini della sua famiglia la porta alla follia, come dichiara in un’intervista a Televisionario2. Accanto a questa indipendenza, si è rintracciato anche il suo cedere totale all’amore per Edgardo, sentimento che è più forte di lei – Il dolce suono mi colpì di sua voce!… Ah! quella voce m’è qui nel cor discesa!… Edgardo! Io ti son resa: fuggita io son da’ tuoi nemici. Queste due forze hanno danzato insieme e hanno contribuito a rendere molto interessante il personaggio.

Lucia di Lammermoor 704Accanto a lei un luminoso Piero Pretti che rende ottimamente il ruolo di Edgardo. La sua voce ben proiettata, il timbro chiaro, il buon fraseggio e il notevole controllo del proprio strumento, gli hanno permesso di muoversi con grazia e precisione nella partitura donizettiana. Veramente impressionante nella scena finale e nell’interpretazione dell’aria Tombe degli avi miei dove ha potuto esprimere tutta la sua eleganza e il suo stile.
Scenicamente non sempre sono stati sempre convincenti, come abbiamo già avuto modo di dire, ma questa mancanza passa in secondo ordine, oscurata dal valido contributo che hanno dato all’arte con una performance vocale che ci ha regalato forti emozioni e che ha mosso un pubblico generoso che ha risposto ai suoi amati cantanti con numerosi e fragorosi applausi.

LuciaLammermoor_Casalin, Viviani1016Sono stati affiancati da Gabriele Viviani nei panni di Enrico Ashton e da Aleksandr Vinogradov in quelli di Raimondo Bidebent. Mentre il primo, nonostante la buona voce, non è stato capace di rendere l’anima strategica del suo personaggio, risultando a volte gretto e incarnando troppo il soldato impulsivo, il secondo ha ben curato la parte dell’educatore e confidente di Lucia. Grazie alla sua voce, una delle più importanti degli ultimi anni, piena, rotonda, potente, può raggiungere registri impensabili e quindi rendere ruoli, come quello di Raimondo, assolutamente perfettamente. Un maggiore controllo di tale strumento e una più attenta cura dell’interazione scenica lo renderebbero sicuramente un basso conteso da tutti i più importanti teatri.

Completano il cast: i tenori Francesco Marsiglia (Lord Arturo Bucklaw) e Luca Casalin (Normanno), il mezzosoprano Daniela Valdenassi (Alisa) che si sono mossi con diLuciaLammermoor_1165sinvoltura, ben rendendo il proprio ruolo. Anche il Coro del Teatro Regio si è distinto per una buona performance, seguendo e partecipando con attenzione a quanto si sviluppava in scena.

Rispetto alla direzione musicale, è fortemente emerso un cambio di “marcia” tra la prima e la seconda parte. Un incipit vigoroso quello di Noseda, partecipato, appassionato, ai limiti dell’eccessivo. Pareva un nocchiere che sfidava la tempesta, incitando i suoi a dare il massimo, conscio che alla fine avrebbero avuto la meglio, come è realmente stato. Dal secondo atto in poi, infatti, l’eleganza, la messa in evidenza dei cromatismi e il servizio ai cantanti sono stati impeccabili. Quindi un inizio in cui la compattezza di suono si esprimeva per sé e una seconda parte dove la stessa compattezza sosteneva perfettamente gli interpreti. Al di là dei colori, l’Orchestra del Regio ha dato prova di grande presenza e competenza.
Proprio un bello spettacolo.
Annunziato Gentiluomo

Elektropark, ai confini del jazz con Bugge Wesseltoft e Christian Prommer

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Hanno suonato insieme qualche tempo fa a Venezia, nell’ambito della rassegna Nørdic Frames, evento firmato Veneto Jazz (ne avevamo parlato qui). Ora Bugge Wesseltoft e Christian Prommer tornano in Italia, e l’occasione per sentirli e vederli dal vivo sarà il primo giugno, al Teatro Franco Parenti di Milano, per l’ultima data della rassegna Elektropark Exchanges.

BruggePrommer_1Bugge Wesseltoft si appassiona alla musica classica sin da piccolo e, desideroso di seguire la scia del padre, il chitarrista Erik Wesseltoft, comincia a prendere lezioni di piano per poi continuare da autodidatta. Nello stesso periodo suona in una band punk, nella quale inizia a sperimentare l’uso di strumenti elettronici. Dopo aver suonato con diversi gruppi jazz a Oslo alla fine degli anni Ottanta, nel 1993 viene invitato dal Vossa Jazz festival, dove ha l’opportunità di mettere in luce il suo talento con “A Little War Story”.
Nel 1996 produce su Jazzland, insieme a “New Conception Of Jazz”, l’omonimo album, considerato da molti il manifesto del nu-jazz, termine riferito alla corrente musicale che fiorisce proprio in quegli anni, caratterizzata da contaminazioni tra sonorità tipiche del jazz e altri generi, in particolare proprio la musica elettronica. Molte sono le direzioni di questa nuova concezione del jazz, percorse in larga parte dall’artista norvegese in seno alle sue numerosissime collaborazioni, tra le quali ricordiamo quelle con Laurent Garnier, Henrik Schwarz, Erik Truffaz e nei progetti in gruppo, Bugge & Friends, Crimetime Orchestra e Jon Ebersons Jazzpunkensemble.

PrommerChristian Prommer si avvicina alle percussioni all’età di dodici anni. Ben presto inizia a familiarizzare  anche con la musica elettronica, con l’acquisto del primo sampler e poi con l’arrivo di drum machine e sintetizzatori.
Affascinato dalla componente di improvvisazione del genere, studia a New York con alcuni dei più grandi maestri in ambito jazz, come a Joe Morello, Peter Erskine, Joe Zawinul, Airto, arrivando a collaborare con Jazzanova (pioniere nu-jazz) e Peter Kruder come Voom:Voom.
Contemporaneamente esplora con altrettanta dedizione paesaggi sonori elettronici, facendosi conoscere come produttore su Soma, !k7 e Sonar Kollektiv, presenziando ai maggiori festival internazionali e in progetti come quello con Roland Appel (Fauna Flash).
“Drumlesson” celebra la sua passione per le percussioni diventando tra le sue creazioni più geniali: il collettivo (il batterista Wolfgang Haffner, il bassista Dieter Ilg, Roberto Di Gioia alla tastiera ed Ernst Ströer) esordisce con una BruggePrommer2rivisitazione in chiave jazz di “Strings Of Life” di Derrick May,  il quale affermerà di essere “onorato di venire ripreso in maniera così brillante”. Kraftwerk, Josh Wink e Laurent Garnier sono solo alcuni dei nomi che compaiono nelle “lesson”, ennesima prova della validità di progetti in cui i confini tra stili musicali si perdono e si sperimenta portando a frutto vere innovazioni.

Uniti dalla passione per l’improvvisazione, per la decontestualizzazione e la decomposizione dei generi, Bugge Wesseltoft e Christian Prommer propongono insieme uno spettacolo all’insegna dell’estemporaneità e della spontaneità sonora. I due musicisti sul palco trovano un’affinità fuori dall’ordinario, dialogano e improvvisano su strumenti sia  analogici che digitali. Mondi apparentemente lontani vengono a contatto in un’alchimia sonora inaspettata capace di creare atmosfere davvero magiche. “La grandezza del jazz è di essere un’arte del momento” diceva Charles Mingus, e non c’è definizione più calzante per questi due artisti e per il loro modo di vivere e intrepretare la musica.

INFO:
electropark.it/exchanges
Electropark Exchanges
INFO TICKET: 02 59995206 – biglietteria@francoparenti.it
Costi del biglietti: Intero 18 euro – Ridotto 15 euro (under26, over60, SAE)

Redazione ArtInMovimento Magazine

Quattro gli italiani premiati dall’edizione 2016 de The International Opera Awards

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operaawards2016-1234_500The International Opera Awards, fondati nel 2012, hanno l’obiettivo di far risaltare il profilo dell’opera come forma di arte; riconoscere chi si è distinto nel campo ogni anno; e offrire borse di studio per il talentuosi che aspirano a lavorare nel mondo dell’opera.
La giuria che decreta i vincitori è formata da professionisti nell’ambito individuati da John Allison, direttore della rivista Opera e critico musicale del Daily Telegraph. In solo quattNoseda_622_11ro anni, tali premi si sono imposti come i veri e propri Premi Oscar della lirica: oltre ai direttori d’orchestra le categorie premiate prevedono la miglior accessibilità, la migliore produzione, il miglior teatro, coro, festival, cantante (femminile e maschile), regista e scenografo. Di particolare interesse 30 regina elisabetta ( mariella devia )i premi dedicati ai giovani.

Ben quattro, su ventidue, sono le eccellenze italiane decretate dall’edizione 2016 de The International Opera Awards. Il premio come migliore Direttore d’orchestra è andato a Gianandrea Noseda, dal 2007 Direttore Musicale del Teatro Regio di Torino, che seguiamo con attenzione da tempo e sangripanti.2di cui riconosciamo personalità e innovazione. Ha avuto la meglio su René Jacobs, Vladimir Jurowski, Carlo Rizzi e Christian Thielemann. Mariella Devia, che abbiamo apprezzato moltissimo nell’interpretazione della Regina Elisabetta a Genova, ha ottenuto il riconoscimento come migliore Cantante femminile. A Giacomo Sangripanti è andato il premio come migliore Giovane Direttore e a Fabio Ceresa, che abbiaceresamo conosciuto e stimato ne I Puritani a Torino, quello come migliore Giovane Regista. Un 15 maggio, data dell’annuncio ufficiale, che non si può dimenticare e che fa comprendere come, al di là della crisi, la scuola italiana continua a sfornare talenti, confermandosi fucina di primizie artistiche. Una piacevole serata presentata da Petroc Trelawny, vera e propria star della BBC, che ha visto la partecipazione di un pubblico numerosissimo di operatori musicali giunti da tutto il mondo.
Dalla redazione facciamo i complimenti a ciascuno di questi quattro artisti che portano alti i colori dell’Italia e del Melodramma, espressione della nostra più cara tradizione culturale.
Annunziato Gentiluomo

Come vi sentite oggi?

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Gianni MicheliCome vi sentite oggi? No… scusate! Avete ragione: la domanda può sembrare inopportuna ma dovete perdonarmi perché la mia non è semplice curiosità. Se ve lo chiedo c’è una ragione, importante! Scientifica, oserei dire. Quale? Beh… come posso spiegarvelo… Ah sì: oggi non è un giorno come tutti gli altri. No! Oggi è il primo giorno dell’avventura delle Parole di Stagione in ArtInMovimento.com.
Bello vero? Adesso capite perché ho bisogno di sapere se, per tutti voi, è una giornata che merita di essere raccontata oppure no? Di essere infilata in una cornice oppure appallottolata in un cestino (magari tutto grigio)?
Che dite? Non ne siete sicuri?
Ottimo! No, dav5682610-Ball-Smiley-come-clown-in-un-circo-Archivio-Fotograficovero, è una bella cosa, almeno per me, perché mi permette di presentarvi un caro amico, un clown burlone che, se c’è una cosa che riesce a fare, è proprio dirvi “come vi sentite oggi”. Vi va di metterlo e mettervi alla prova?
Se la risposta è “Sì” date uno sguardo alla foto in alto. Per quale versione del clown propendete: la A o la B?
Se propendete per la A v’invito a leggere la sequente filastrocca (non avendo controindicazioni può leggerla anche chi propende per la B):

Oggi non mi dir parola
Sono triste e sono viola
Se mi guardi bene in faccia
Noterai una linguaccia
Non ho voglia di far niente
Con il corpo o con la mente
Sono triste e un po’ arrabbiato
Dammi presto un buon gelato.

Se propendete per la B ecco invece la filastrocca che fa per voi (vale il contrario di quanto scritto sopra):

Ho il sorriso lungo un metro
Dal davanti fino a dietro
Sotto il naso fatto a palla
Quando vola una farfalla
Rido tanto e anche di gusto
Ma non sono un bellimbusto
Di parole ne ho a bizzeffe
Dalla A fino alla Zeffe.

Allora, vi si sono (s)chiarite le idee? Dopo questa prima lettura come vi sentite oggi? A o B? Oppure siete ancora quel qualcosa che sta nel mezzo come la filastrocca che segue?

Oggi non mi dir parola
Ho il sorriso lungo un metro
Sono triste e sono viola
Dal davanti fino a dietro
Se mi guardi bene in faccia
Sotto il naso fatto a palla
Noterai una linguaccia
Quando vola una farfalla
Non ho voglia di far niente
Rido tanto e anche di gusto
Con il corpo o con la mente
Ma non sono un bellimbusto
Sono triste e un po’ arrabbiato
Di parole ne ho a bizzeffe
Dammi presto un buon gelato
Dalla A fino alla Zeffe.

filastrocca-buffa-e-gaia_0-400x300L’avete scoperto il trucco? Ma certo! D’altronde è semplice e vale per le filastrocche come per la vita: non c’è niente di meglio, per dare lustro ad una giornata da ricordare, che mescolare tristezza e gioia, linguacce e sorrisi (anche se è sempre meglio infilare nel calderone più sorrisi che linguacce… non si sa mai). E dare vita a filastrocche assai bizzarre!

P.S.
Lo so, la lettera Zeffe non esiste, ma il mio clown ci è tanto affezionato…
Gianni Micheli

[Fonte dell’immagine: it.123rf.com, bimbisaniebelli.it]

La VB dello Spinelli di Torino presenta “L’amore sul palco”

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locandina L'amore sul palco (1)Sabato 28 maggio 2016, alle ore 10:45, presso il Teatro Giulia di Barolo, sito in P.zza Santa Giulia 2 bis a Torino, la VB della Scuola Primaria della S.I.E.S. A. Spinelli presenterà L’Amore sul palco, spettacolo di fine anno che ha come tema principale l’amore.
Il maestro Annunziato Gentiluomo, coadiuvato dalle maestre Rita Graziano e Giovanna Maria Branca e dai consulenti madrelingua Henry Wright e Lesley Wastall, ha voluto introdurre i ragazzi nel mondo del teatro, coniugando la programmazione didattico-educativa con una degna conclusione di fine ciclo scolastico.
Lo spettacolo, della durata di circa due ore, prevede una rivisitazione dei più importanti classici sull’amore. Tra questi ricordiamo brani di Romeo e Giulietta, sia in Italiano sia in Inglese, Otello, King Arthur, la storia del Re Artù in inglese raccontata dai bambini madrelingua, I Promessi Sposi, il testo di Alessandro Manzoni riadattato dalla scolaresca in un semplice copione, e poesie in italiano, inglese, francese e spagnolo.
Durante le prove la classe VB si è avvalsa dell’aiuto di Samuele Maritan, un attore teatrale che lavora da dieci anni in questo ambito.
Sono contento della mia classe perché i ragazzi si sono impegnati a fondo e perché insieme ai colleghi siamo riusciti a motivarli e a valorizzarli partendo dai loro talenti. Abbiamo scelto di introdurli ai classici per prepararli ai successivi cicli di istruzione e perché sono testi intramontabili, afferma il maestro Gentiluomo.
Uno spettacolo che sicuramente regalerà molto emozioni e che farà riflettere sull’amore
Ci sono ancora pochi posti disponibili! Da non perdere!
Guido Gamba e Jonathan Tamberi

Ad Avigliana torna la Fiera delle Autoproduzioni

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20160424_150215Come ogni ultima domenica del mese, il 29 maggio, presso lo Spazio Sociale Visrabbia (Arena giovani, via Galiniè 40), torna la Fiera delle Autoproduzioni ad Avigliana. Contadini, associazioni, artigiani, artisti della cucina e musicisti aspettano gli interessati per una giornata di condivisione e proposte
Il programma della giornata è il seguente: alle ore 11.00 avrà inizio il mercato dei produttori locali e alle ore 12.00 ci sarà il pranzo a buffet. Seguirà alle ore 15.00 CURcumART, un laboratorio artistico improntato sull’estrazione dei pigmenti da frutta, verdura, erbe selvatiche, bacche, spezie e sulla realizzazione di dipinti tramite strumenti di artigianato rudimentale creati all’occorrenza con materiale naturale. Si tratta di un workshop aperto a tutti, con un target di riferimento che vira più verso i bambini e i ragazzi.
Alle ore 16.00 ci sarà il momento dei giochi per i più piccini e alle ore 18.00 si concluderà con una Merenda sinoira a cura dei produttori
Per informazioni e per partecipare come espositori, bisogna inviare un e-mail a genuinovalsusino@autoproduzioni.net oppure chiamare Patrizia al 3394175618.
Redazione di ArtInMovimento

“Pollicino” di Henze per la prima volta a Torino

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DieterSabato 28 maggio, alle ore 20, va in scena per la prima volta a Torino Pollicino, favola in musica di Hans Werner Henze (1926-2012), in occasione del 90° anniversario della nascita del compositore. La regia è di Dieter Kaegi, regista tra i più apprezzati a livello mondiale, creatore di più di cento spettacoli negli ultimi trent’anni, molti dei quali riconosciuti capolavori del teatro musicale. Per l’occasione, il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio G. Verdi, assieme all’Orchestra giovanile Il Pollicino sono diretti dal nostro maestro del coro, Claudio Fenoglio, musicista che vanta collaborazioni con importanti direttori d’orchestra, tra i quali Semyon Bychkov, Valerij Gergiev, Christopher Hogwood e, naturalmente, Gianandrea Nosehans Wernerda. L’allestimento proviene dal Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, con scene e costumi di Italo Grassi, elaborazioni video di Mauro Matteucci e luci di Andrea Anfossi; la realizzazione musicale dello spettacolo è in collaborazione con i Conservatori “G. Verdi” di Torino, “C. Pollini” di Padova, “G. B. Martini” di Bologna e “A. Pedrollo” di Vicenza.
L’opera, in scena sabato 28 ore 20 e domenica 29 ore 15 (più altre tre recite riservate alle scuole: 30 maggio ore 10.30, 31 maggio ore 10.30 e 15) vede impegnati molti solisti del Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi”: Pollicino sarà Giorgio Fidelio; i suoi sei fratelli: Anita Maiocco, Valentina Escobar, Vittoria Sentina, Flavio Allegretti, Lucrezia Piovano, Irene Tozzi; L’orchessina Clotilde: Fiammetta Piovano; le sue sei sorelle: Sara Jahanbakhsh, Virginia Clerico, Carol Poma, Francesca Demarchi, Lorena Mantia, Eleonora Macrì; Il signor Gufo: Alessandro Ferraris; La signora Civetta: Niccolò Cozzula; Madame Volpe: Carlotta Petruccioli; La signorina Lepre: CClaudio Fenoglio 2 (Photo ┬®Ramella&Giannese)eleste Mostert; Mister Riccio: Giulia Ferri; Monsieur Cinghiale Manuela Escobar; Il signor Lupo: Tommaso Paronuzzi; Padre di Pollicino: Michele Govi (tenore); Madre di Pollicino: Kate Fruchterman (soprano); L’Orco: Emilio Marcucci (baritono); L’Orchessa: Silvia Beltrami (mezzosoprano). Pollicino è un’opera per bambini scritta nel 1980 con un preciso intento didattico, che appassiona, però, anche i più grandi. Scrivendo del teatro musicale contemporaneo – disse Henze – ho voluto avvicinare i bambini alle radici dell’opera lirica del nostro passato; un’opera che sarà una festa, per grandi e piccini. La favola, su libretto di Giuseppe Di Leva, mescola elementi tratti da Collodi, Grimm e Perrault. Il protagonista è Pollicino che, a differenza della fiaba conosciuta, assieme ai suoi fratelli, deciderà di non far ritorno a casa, per amore di Clotilde, una delle figlie dell’Orco incontrate nel cammino. Tra mille avventure, e 11_Pollicino_462con l’aiuto degli animali del bosco, l’allegra brigata capeggiata da Pollicino, si lascerà alle spalle un mondo ostile per aprirsi con coraggio alla vita adulta; un viaggio iniziatico, compiuto attraverso la musica. Il testo è pedagogico e, in definitiva, racconta la volontà di crescere nonostante le difficoltà. In questo piccolo capolavoro, Henze prende sul serio i giovani esecutori – affiancati da professionisti adulti, così come faceva Hindemith nella Germania in cui nasceva Henze – affidando loro una partitura ricca e a volte impegnativa, che richiama stili e generi differenti: dal melodramma alla musica aleatoria, dalle canzoni popolari al serialismo. Questa produzione ha una durata di circa 1 ora e 20 minuti.
L’opera sarà trasmessa in diretta da Rai-Radio3 sabato 28 maggio alle 20, trasmissione inserita anche all’interno del circuito Euroradio.
Redazione di ArtInMovimento Magazine

[Fonte dell’immagine: it.wikipedia.org]


La Mosuc al Regio… una “Lucia” di carattere…

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LuciaLammermoor_2063Elena Mosuc è stata uno dei tre celebri soprani nei panni di Lucia al Teatro Regio di Torino, ente che ha astutamente giocato un tris che vale come un poker d’assi, dando quattro recite a Jessica Pratt, quattro alla Mosuc e l’ultima a Diana Damrau.

Un capolavoro di così grande finezza quando è ben interpretato emoziona: ciò ha vissuto sempre il pubblico torinese confrontandosi con queste grandi dell’opera.
Andando nel particolare la Mosuc è stata una Lucia di carattere. Ha saputo sprigionare tutta la sua energia, esprimendola fin dalle prime battute su un palcoscenico che dominava. Ogni singolo movimento degli arti, ogni minima espressione del volto era curata e interpretava una chiara direzione registica che l’artista conosceva bene e che era stata capace di adattare alla propria corporeità. Nonostante fosse fisicamente minuta sembrava risaltare e risplendere. Vocalmente ha rasentato la perfezione tLuciaLammermoor_2125ecnica, sfoggiando tutta la sua esperienza e tutta la conoscenza del ruolo che ama. Pulita nei virtuosismi, delicata nei filati ed elegante nel fraseggio, ha offerto Lucia con generosità e ha raggiunto il climax nella scena della pazzia, dove sono emerse con chiarezza le sue doti attoriali.
ll soprano rumeno è stata ben affiancata da Giorgio Berrugi (Edgardo di Ravenswood), Simone Del Savio (Enrico Ashton) e Mirco Palazzi (Raimondo Bidebent).
Berrugi, grazie alla sua vocalità proiettiva e calda, ha tratteggiato bene tutte le sfumature di Edgardo, dimostrando una buona verve scenica e un grande sinergia con la protagonista. Convincente anche l’interpretazione di Del Savio che, dotato di voce potente e chiara, ha personalizzato con cura la figura di LuciaLammermoor_2207Enrico, facendone emergere le contraddizioni con una certa naturalità. Palazzi, nonostante la buona vocalità e il bel timbro, invece è parso a tratti debole e poco determinato nel proprio ruolo. Avremmo voluto maggiore determinazione ed energia, e meno solipsismo esistenziale.
Eccellente la prova di Noseda, perfetto interprete dei colori della partitura. Ha saputo condurre con sapienza la compatta ed elegante Orchestra del Regio che l’ha seguito con attenzione e professionalità. Convincente anche il Coro del Teatro Regio, istruito da Claudio Fenoglio, che ben ha sostenuto i solisti.
È doveroso citare Stella Gilardi nei panni della donna misteriosa introdotta dallo stesso Damiano Michieletto. Si è mossa con delicatezza, quasi sfiorando il terreno ed è stata capace di interagire perfettamente con gli interpreti, arricchendo con la sua gestualità, la sua bellezza e il suo portamento tutta la scena. Un delicato cameo!
Proprio un bell’allestimento!
Annunziato Gentiluomo

 

Indigo Festival, una giornata per i bambini – e gli adulti – Indaco, il 29 maggio a Borgaro Torinese

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Indigo FestivalUn altro interessante appuntamento ospitato dall’Hotel Atlantic di Borgaro Torinese. Una giornata dedicata ai Bambini e agli Adulti Indaco, ai nuovi paradigmi educativi naturali e al benessere dei bambini, temi affrontati con una serie di conferenze, documentari, stands e concerti di chi ha deciso di andare incontro a questa realtà planetaria che cambia.
L’appuntamento è per domenica 29 maggio.

ECCO IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA:
8,30 – Registrazione Partecipanti e Accoglienza
9.30: Apertura della giornata a cura di Casa Arcobaleno con Elena Corti, Elena Grimaldi e Denise Gallan impegnate nel portare l’olismo nel sistema educativo per bambini dai 6 mesi ai 5 anni.
20.30/21.00 Chiusura della giornata con il concerto per pianoforte.

OSPITI:
ERIKA DI MARTINO: fondatrice del Network Educazione Parentale (Homeschooling) e mamma di cinque bambini. Laureata in lingue…, scrittrice, family&life coach e social community manager, ha lasciato l’insegnamento per dedicarsi alla diffusione dello stile di genitorialità ad alto contatto, tramite il suo lavoro di consulente personale e organizzatrice di convegni.

Audio intervista con PAOLA GIOVETTI,
giornalista e scrittrice, è’ redattrice di “Luce e Ombra”, la più antica rivista italiana di parapsicologia, ha partecipato a programmi radiofonici e televisivi e a numerosi congressi, sia in Italia che all’estero. Tra i suoi numerosi libri: “Bambini Cristallo” e “Indaco”;

Proiezione e Videoconferenza del documentario: “UNLEARNING – un Inno gentile alla disobbedienza” a cura di Lucio Basadonne, Anna Pollio e Gaia Basadonne, un viaggio attraverso ecovillaggi, comunità, famiglie itineranti per conoscere chi ha avuto il coraggio di cambiare.

8fac73_97ee932118454e48ac7ae3d58a2f6f4dDANIELE SORDONI: oggi formatore di crescita personale, “allacciatore dei mondi” ha riportato tecniche olistiche in Italia quale il Thetahealing e la Riconnessione del dott. Pearl. Ha un passato di quindici anni come montatore su film quali “Il Piccolo Buddha”, “Io ballo da sola”, “Francesco”…. oggi parla del suo cambiamento personale che l’ha portato a fondare Kavantropia Officine Spirituali, uno spazio per gente che decide di cambiare.

GENITORI AL CONTRARIO: Federico Parena e Daniela Barra autori del libro omonimo, genitori di tre bambini.
I “Genitori al contrario” sono quegli individui, padre e madre biologici o adottivi, che hanno una visione ribaltata della realtà. Sono persone amorevoli e curiose, sempre alla ricerca del perché delle cose, che si impegnano a vedere la vita nel suo insieme e da diversi punti di vista. Persone che vogliono vedere oltre il comune modo di pensare della società in cui vivono.

Videoconferenza con MILENA MERLETTI: dottoressa specializzata nel risveglio del naturale istinto infantile per l’autoformazione dei movimenti innati, dell’istinto e del comportamento secondo natura. Delle condizioni necessarie, affinchè l’istinto operi al meglio e di come noi adulti possiamo danneggiare o riconoscere e onorare, l’azione di una potente e misteriosa forza che scorre attraverso tutta la creazione da migliaia di anni. Tiene gruppi di lavoro a Milano, Otranto e collabora con asili steineriani a New York.

EMILIANO TOSO: musicista compositore e biologo cellulare molto vicino alle nuove prospettive di salute offerte dagli studi di epigenetica dove scientificamente si dimostra che le nostre credenze creano ciò che siamo. ha creato il progetto “Translational Music®”, con il supporto e l’approvazione del Dott. Bruce Lipton, con cui collabora. Translational Music® apre le conferenze europee di Gregg Braden, Neale Donald Walsch e Bruce Lipton.
Emiliano compone musica dettata dagli stati emozionali profondi che vive. Il logo di Translational Music® rappresenta questo concetto: “un mare di cellule sotto un cielo di musica”.

TEMA DELLA SALUTE:EnergyLogo_n
ADHD E DISTURBI INFANTILI: Verità o mancanza di cambiamento educativo?

PRENOTAZIONI STAND
è possibile presentare richiesta per prenotare stand che verranno posizionati all’interno della zona Teatro dell’Hotel. Massima visibilità.
Sono inivitati tutti coloro che vogliono esporre:
Libri, abbigliamento naturale per bambini, fasce per mamme, prodotti naturali per bambini e famiglie (cibo, erboristeria, essenze….), tecniche e trattamenti naturali ed olistici, giocattoli in legno per bambini…

TARIFFA
La giornata completa ha un costo di 80 Euro (per accedere a tutte le conferenze e al concerto).

DOVE
Hotel Atlantic – Via Lanzo 163, Borgaro Torinese (TO)
a soli cinque minuti dall’ Aeroporto di Caselle (TO).
Per prenotazioni stanze:
Tel. +39 011 4500055

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:
Partner: Energy Life e Kavantropia Offcine Spirituali

Elena Corti: 320 110 58 15
Elena Grimaldi: 328 005 94 51
info.casarcobaleno@gmail.com
Sarà possibile prenotare entro il 27/05/2016 a mezzo bonifico bancario Intestato a Elena Grimaldi :

IBAN IT36E0760105138270165670169, inserendo nella causale Nome, Cognome e la dicitura INDIGO FESTIVAL…
In seguito contattare il numero. 3280059451 (Elena) per confermare l’avvenuto bonifico.
Sarà possibile pranzare presso l’Hotel Atlantic a un prezzo convenzionato di 17 € con possibilità anche di menù vegetariano (prenotazione esclusivamente al num 0114500055)

Redazione ArtInMovimento Magazine
[Immagine di copertina: fanpop.com]

Fino al 28 maggio “Opening Doors” alla Scuola Holden di Torino

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Angre GuerraDa oggi fino a sabato la Scuola Holden di Torino apre le porte e presenta i 120 studenti che concludono il biennio. Funziona così “Opening Doors”: 5 minuti per presentare un romanzo, una sceneggiatura, il soggetto di una serie tv, una app, un progetto narrativo multimediale o un reportage, a un pubblico composto da personaggi di vari mondi che potrebbero offrire un lavoro. Un’opportunità a doppio canale, per i ragazzi che mettono il naso fuori, ma anche per i professionisti che cercano narratori a vario titolo con cui potranno confrontarsi nei pomeriggi con incontri one to one.
Fatevi belli dunque e preparatevi a un’esperienza che sa di futuro, in un’amalgama creativa che si può trovare in pochi luoghi; sfogliate fra i vari College (quest’anno sono cinque Crossmedia, Filmmaking, Real World, Series e Scrivere), inseguite lo studente e il progetto che più vi coinvolge, perché gli studenti della Scuola più bella del mondo sono da corteggiare, per poi scegliersi reciprocamente.
Infine, per sbattere gli occhi e sospirare, riempitevi con i tre interventi previsti alle 16.30 di ogni giorno nel General Store della scuola. Sul palco oggi Savina Neirotti, ideatrice e direttrice del TorinoFilmLab, impegnata nel gruppo della didattica della Scuola Holden, domani Mauro Berruto, ex CT della nazionale maschile di pallavolo e amministratore delegato della Holden, sabato chiuderà i lavori Alessandro Baricco, che ha fondato la scuola nel 1994.

Elena Miglietti

[Fonte immagini: sciolaholden.it]

Entra nel vivo da questa sera la rassegna Novara Jazz

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logoGiunta alla tredicesima edizione, entra nel vivo da questa sera la Stagione 2015/2016 di NovaraJazz nella sua veste estiva. NovaraJazz è il palcoscenico unico nel cuore di Novara per il grande jazz, l’improvvisazione, le sperimentazioni elettroniche e le contaminazioni tra le arti. Organizzata dall’Associazione Culturale Rest-Art, questa edizione arriva dopo una rassegna invernale ricca e intensa, si estende in molte località della provincia novarese, mantenendo il cuore all’interno della cornice del Broletto di Novara, che si trasformerà in un palcoscenico a cielo aperto per concerti e dj set. Un evento che tra anteprime, concerti in calendario, collaborazioni ed eventi collaterali, copre l’arco di un mese per un totale di oltre 80 appuntamenti.

MalettoIl primo dei fine settimana scopre i luoghi più belli della provincia di Novara con brunch e aperitivi, accompagnati dalla musica di grandi artisti nel puro stile degli appuntamenti, ormai consueti, Taste of Jazz.
Questa sera alle 20:30 all’Opificio Cucina e Bottega: I Casi, quartetto milanese vincitore della prima edizione del Maletto Prize, il premio ideato da Antonio Ribatti – direttore artistico di Ah-Um Milano Jazz Festival – e Gianni Barone – owner della NAU Records – dedicato alla memoria del grande giornalista e critico Gian Mario Maletto; premio nato con l’obiettivo di individuare e valorizzare i progetti musicali originali nell’ambito del jazz e della musica improvvisata. I Casi sono una formazione atipica, composta da Arturo Garra al clarinetto e al clarinetto basso, Andrea Catagnoli al sax alto, Vito Zeno al contrabbasso e Andrea Quattrini alla batteria, che propone musica inedita in cui si distinguono le influenze dello swing, del free, della balcanica, del funky. L’assenza di uno strumento armonico rappresenta per loro un punto di forza, che lascia ai musicisti una maggiore libertà di improvvisazione, non limitandoli con un’armonia predefinita.
La serata seguirà la consueta formula “Taste of Jazz”: apertivo + concerto 10,00 euro, cena + concerto: 25,00 euro.

Mazurek_7804©RossettiVenerdì 27 maggio alle 21:00 NovaraJazz torna nel bellissimo Museo Etnografico di Tornaco dove si svolgerà, a seguito di un’intera settimana di “residenza”, il concerto della Rob Mazurek Land Of Spirals. Il compositore americano Rob Mazurek porta a Novara le sue contaminazioni di suoni del New Jersey e del Brasile. Si tratta di un grande progetto inedito, sostenuto da Fondazione Piemonte dal Vivo in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte. Il progetto è a cura di Enrico Bettinello, commissionato da NovaraJazz, che ne è produttore in collaborazione con AngelicA – Festival Internazionale di Musica di Bologna. Sul palco con Mazurek ci saranno: alla cornetta, Francesco Chiapperini sax alto, flauto, clarinetto basso; Alberto Collodel clarinetto, clarinetto basso; Simone Massaron chitarra elettrica; Pasquale Mirra vibrafono; Tony Cattano trombone; Luca Pissavini contrabbasso; Bernardo Guerra batteria. Un gruppo in grado di rappresentare lo straordinario livello dei giovani musicisti creativi italiani, che meritano di confrontarsi con musicisti e progettualità di livello internazionale, lontane dai luoghi comuni cui spesso anche i più talentuosi jazzisti devono sottostare. Un progetto in grado di rompere le barriere tra le pratiche e i generi, sintetizzando le migliori tendenze espressive della scena contemporanea. A Mazurek NovaraJazz consegnerà la Chiave d’Oro 2016 (ex equo con Barry Guy), il riconoscimento che ogni anno la manifestazione dona all’artista jazz più rappresentativo dell’anno.
Il concerto sarà preceduto da una cena buffet organizzata dalla Pro Loco di Tornaco. Per informazioni e prenotazioni info@novarajazz.org. Cena + concerto 25,00 euro.

testata_mulino_vecchioSabato 28 maggio alle 13:00 al Mulino Vecchio di Bellinzago il primo degli spin off del concerto di Mazurek, è ancora tempo di Taste of Jazz con il trio composto da Pasquale Mirra al vibrafono, Luca Pissavini al contrabbasso e Bernardo Guerra alla batteria. Luca Pissavini, componente del NovaraJazz Collective, è un artista eclettico che spazia dal jazz improvvisato alla musica contemporanea; Bernardo Guerra è un giovane batterista tra le migliori “presenze ritmiche” italiane; Pasquale Mirra è tra i più attivi vibrafonisti del jazz italiano e internazionale, e questa formazione unisce le loro variegate esperienze. Un appuntamento realizzato in collaborazione con Ente Parco del Ticino.

Sabato 28 maggio alle 19:00 l’appuntamento è al Museo di Storia Naturale Faraggiana Ferrandi con Tony Cattano al trombone e Simone Massaron, per un altro Taste of Jazz che unisce le eccellenze enogastronomiche e divulgative del territorio con la grande musica. Simone Massaron è una voce unica nella nuova generazione di musicisti colti, sia improvvisando la tradizione di Derek Bailey, Fred Frith e del rock e free jazz, sia utilizzando un nuovo linguaggio musicale della chitarra. Tony Cattano crea un forte impasto sonoro, derivante dalla sua esperienza in bande ed ensemble, tra i quali Banda Ionica e Roy Paci & Aretuska. Il concerto sarà arricchito da una visita guidata al Museo a cura delle guide turistiche messe a disposizione da Atl Provincia di Novara.

NJ2016_biciclettataDomenica 29 maggio riparte con la Ride NovaraJazz: appuntamento attesissimo dagli amanti della bicicletta e dei paesaggi che la pianura novarese regala. Partenza prevista alle 12:00 da Novara alla volta, attraverso le campagne del Parco del Ticino, di Villa Picchetta a Cameri, dove alle 13:00 si esibirà il duo formato Francesco Chiapperini sax alto, flauto, clarinetto basso; Alberto Collodel clarinetto, clarinetto basso. Francesco Chiapperini, componente del NovaraJazz Collective, è clarinettista, sassofonista e flautista che si è messo in luce in numerose formazioni musicali conosciute nel panorama italiano. Alberto Collodel ha fatto parte degli ensemble guidati da Giovanni Mancuso e Enrico Brion, basati sulla sperimentazione musicale jazzistica e contemporanea. Anche questo appuntamento è realizzato in collaborazione con Ente Parco del Ticino.

NJ2016_sala del compassoDomenica 29 maggio alle 19:00 evento attesissimo e molto suggestivo: per la prima volta la Sala del Compasso nella Cupola di San Gaudenzio, disegnata dall’architetto Alessandro Antonelli, ospiterà un concerto di NovaraJazz, il compositore, sassofonista, direttore d’ensemble, performer, Claudio Lugo in un concerto in solo. Claudio Lugo, da anni attivo nella sperimentazione e ricerca musicale, nel ‘91 ha inaugurato la Biennale Musica di Venezia con “Sogno”, ispirato all’opera di Shakespeare. È fondatore di Impressive Ensemble, che esprime i rapporti tra musica, parola e immagine. Il concerto è affiancato dalle letture dell’attrice Laura Piazza, protagonista dello spettacolo teatrale “Ghertruda la mamma di A.”, ispirato a Shakespeare, e sarà arricchito da una visita guidata alla Basilica di San Gaudenzio a cura delle guide turistiche messe a disposizione da Atl Provincia di Novara.

NovaraJazz sposa anche le arti visive: Emanuele Meschini, da anni fotografo freelance e nelle ultime tre edizioni fotografo ufficiale di NovaraJazz, esporrà i suoi scatti in omaggio allo spettacolo dal vivo a partire da stasera presso Opificio Cucina e Bottega. La mostra “Jazz is the new black” è una selezione di scatti di Meschini, che ha improvvisato insieme ai musicisti seguendo le loro storie, fermando gli istanti e i contrasti, le loro espressioni ed emozioni. Per festeggiare il 30 anni di Enter Eller, Luca D’agostino espone negli spazi della Caffetteria del Broletto la sua mostra “30 anni di Enten Eller”. Si tratta di una selezione d’immagini fotografiche per ogni pubblicazione del gruppo, una inedita galleria di nuove cover, ognuna delle quali direttamente ispirate alle musiche ed alle diverse suggestioni estetiche e letterarie.

Un weekend che si preannuncia intenso ed emozionante, con luoghi suggestivi a fare da sfondo a una forte e coinvolgente come il jazz, per gli amanti del genere una rassegna imperdibile.

Redazione ArtInMovimento Magazine

Aperte le iscrizioni ai Corsi di Interpretazione Musicale del 22simo Festival Musicale Savinese

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BOLLO FESTIVAL DELLE MUSICHE 2016Finisce la scuola ma, come gli studenti di musica ben sanno, non finisce il desiderio di confrontarsi con i grandi interpreti, gli stili e le tecniche del classicismo come dell’avanguardia musicale. Se al desiderio dello studio si unisce poi il piacere del soggiorno in uno tra i borghi simbolo della Val di Chiana, Monte San Savino, ecco sul piatto un’ottima ragione per iscriversi ai Corsi di Interpretazione Musicale del Festival Musicale Savinese, da ventidue edizioni un punto di riferimento estivo nazionale per studenti e appassionati di una tra le arti più coinvolgenti dell’umanità: la musica.
Iscrizione aperte, dunque, per quello che sarà il viaggio dell’arte Savinese dal 18 luglio al 7 agosto 2016. Protagonista la musica nelle sue tante declinazioni negli spazi storici di Monte San Savino e Marciano della Chiana. Una proposta versatile e onnicomprensiva, dunque, come ormai da oltre vent’anni nel cuore del Festival Musicale Savinese e del Festival delle Musiche organizzato da Regione 150715-12-fdm-quintorigoToscana, Comune di Monte San Savino, Comune di Marciano della Chiana, MonteServizi e Officine della Cultura. Firmano la direzione artistica Alessandro Perpich (Festival Musicale Savinese) e Massim150723-19-mssavino-nadailiano Dragoni (Sezione Musica Antica – Marciano della Chiana).
I docenti dei Corsi d’Interpretazione Musicale 2016 saranno Davide Burani (arpa); Mario Dani (oboe); Carmelo Giallombardo (viola); Marta Lazzeri (violino); Gilda Buttà (pianoforte); Carlo Benedetti (pianoforte); Marco Cianchi (chitarra); Marco Dalsass (violoncello); Fabio Renato D’Ettorre (chitarra); Ursula Schaa (violino); Luigi di Ilio (pianoforte); Samuele Amidei (pianoforte); Alessandro Perpich (violino); Leonardo Sbaffi (musica da camera e sassofono); Cristina Campi (musica da camera e pianoforte); Marco Fornaciari (violino); Raffaello Ravasio (chitarra); Carlo Gallo (pianoforte); Federica Lotti (flauto); Pierluigi Camicia (pianoforte); Carlo Failli (clarinetto); Giancarlo Trimboli (violoncello); Paola Rubini (violino e musica d’insieme). Per la Sezione Musica Antica si segnalano il seminario di musica d’insieme La musica italiana del XV secolo e la conferenza La scuola italiana della danza Quattrocentesca.
Per informazioni e per iscriversi è possibile visitare il sito del Festival, inviare un e-mail a info@festivalmusicalesavinese.net o chiamare allo 0575 849418 che è anche fax. Per la Sezione Musica Antica, bisogna scrivere a istemundus@virgilio.it o chiamare il 348 7228684. Rispetto alla segreteria organizzativa, i riferimento sono Elena Lombardi ed Erica Morganti. Da segnalare una notevole riduzione della tassa d’iscrizione per chi si iscrive entro il 31 maggio 2016.
Redazione di ArtInMovimento Magazine

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